Giuseppe Garibaldi - Il primo meridionalista
La lettera che Giuseppe Garibaldi scrisse ad Adelaide Cairoli il 7 luglio 1868 (7 anni dopo l'unità d'Italia) rappresenta una pietra miliare del percorso meridionalista. Essa fu richiesta i primi di marzo 2007 da Giancarlo Chiari all'Archivio di Stato di Roma che gliela invio protocollata il 15 marzo dello stesso anno. Di seguito copia della busta con la quale fu spedita, la copia dall'originale della lettera riportante il timbro di autenticità, il testo in caratteri di stampa per un più facile lettura senza dover decifrare la svolazzante grafia di Giuseppe Garibaldi. Essa rivela un tratto sconosciuto del pensiero Garibaldino post – unitario. In essa, uno dei padri della Patria, esprime un disagio ed alcuni giudizi che, anche se generici, possono essere ritenuti fondanti di alcune istanze e rivendicazioni del pensiero meridionalista. Per poterla comprendere pienamente è necessario conoscere alcuni dettagli che rendono lo scritto più chiaro e comprensibile nel suo significato. La lettera è scritta ad Adelaide Cairoli, una facoltosa donna nata a Milano l’8 marzo 1806 che abbracciò e finanziò l’idea di una Italia unita sostenendo Garibaldi in alcune delle sue imprese. Adelaide Cairoli generò ben 8 figli alcuni dei quali morti nelle guerre di indipendenza, nell’impresa dei mille e nella campagna dell’Agro romano per la liberazione di Roma. Il figlio superstite Benedetto Cairoli ricoprì 2 volte il ruolo di primo ministro del regno di Italia. Garibaldi, che fu deputato diverse volte fino al 1880, lasciando per la seconda volta l’incarico di parlamentare nel 1863 lo riprese nel 1875. In questo lungo lasso di tempo lontano dal Parlamento risponde con la lettera del 7 luglio alle richieste di una Adelaide Cairoli che lo esortava a ricoprire nuovamente l’incarico e sostenere suo figlio in Parlamento.
Buona lettura.
La busta inviata dall'Archivio di Stato di Roma